Il gioco nella storia

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Nella sua opera “Homo ludens” (1938) il saggista olandese Johan Huizinga sostiene che quattro sono le caratteristiche più importanti del gioco.
1) La libertà del soggetto che si mette a giocare. Il gioco è un atto libero, che si compie solo perché procura gioia.
2) Il gioco non rappresenta la vita vera. Il bambino sa che quando gioca fa per scherzo, è una finta, ma lo compie ugualmente con grande serietà.
3) Il gioco è limitato nel tempo e nello spazio.
4) Il gioco porta in un’altra dimensione, che è nella parte più intima dell’uomo.

 

Il gioco non rappresenta un’attività puramente infantile, bensì una necessità insita nell’adulto di ogni età, che sente il bisogno di impegnarsi in particolari esercizi congeniali alla propria personalità e che gli permettono di soddisfare certe esigenze di competitività e di evasione necessarie al proprio equilibrio psichico e fisico.

Fin dall’antichità i bambini avevano a disposizione numerose opportunità di gioco legate alla vita all’aperto e all’utilizzo di materiali facilmente reperibili nell’ambiente (sassi, pezzi di legno, avanzi di stoffa..). È interessante notare come in tutto il mondo i giochi più elementari siano molto simili tra loro e accomunino bambini di etnie e lingue diverse.

Le scoperte archeologiche hanno messo in evidenza che i primi giocattoli veri e propri riproducevano armi ed aratri (a simboleggiare le due principali attività delle popolazioni antiche, l’agricoltura e la guerra), oppure oggetti di uso quotidiano, realizzati in miniatura e in forma più rudimentale.

 

 

Il senet è uno dei giochi più antichi di cui si abbia notizia. Si tratta di un gioco da tavolo, la sua storia inizia nell’Antico Egitto ed è testimoniata da numerosi reperti archeologici.

Il giocattolo possedeva una valenza importante: maschi e femmine imparavano a conoscere i propri ruoli. Ci sono giochi che maschi e femmine facevano insieme, come giocare alla palla, agli astragali e alla trottola, ma ce n’erano altri che segnavano la distinzione tra i due sessi; alle bambine venivano regalati gli utensili da cucina o le bambole con arredi e corredi, mentre ai maschi si davano cerchi, carrettini e soldatini in stagno (universalmente conosciuti da romani, etruschi, greci ed egizi).

 

Il gioco nella storia - senetIl gioco nella storia

 

Nel Medioevo non cambiò molto rispetto ai secoli passati; i bambini avevano sempre a disposizione biglie, cerchio, bastoni, mazze e palle. Ma il gioco aveva un’altra funzione, quella di influenzare il destino e la posizione sociale del bambino: al futuro prete l’altare in miniatura o piccoli oggetti liturgici, al militare i soldatini di piombo o terracotta oppure piccoli cannoni, spade di legno; alle bambine invece, che dovevano prepararsi alla vita coniugale, venivano regalati fusi per filare, stoviglie e arnesi per cucinare, ma soprattutto bambole per sognare il ruolo di mamma. Per chi si preparava alla via del convento, anche la bambola era vestita in modo adeguato.

Solo nel Rinascimento si verifica un vero salto di qualità per quanto riguarda il giocattolo. Le prime fabbriche di bambole di cui si ha notizia compaiono nel XV° secolo in Germania, a Norimberga, dove già dal finire del 1300 si erano formate corporazioni di maestri artigiani specializzati nella lavorazione del legno.

Con il suo libro “Pensieri sull’educazione” del 1693 Locke fu il primo a incoraggiare la curiosità dei bambini, considerandola un’importante fonte di apprendimento. “L’Emile” di J.J.Rousseau sottolinea invece l’aspetto del gioco come fonte di gioia, il migliore degli stimoli per l’attività del bambino.

 

Verso la seconda metà del XVIII secolo avviene un cambiamento verso una maggiore espansione della fabbricazione dei giocattoli. La distribuzione avveniva attraverso i venditori ambulanti, nelle fiere e nelle botteghe specializzate, le quali, oltre ai tradizionali giocattoli, cominciavano a proporre giochi di carte, tombole, gioco dell’oca, abbecedari, immagini a stampa con immagini infantili. Cominciarono anche a comparire i giochi che derivavano dalle grandi invenzioni del secolo, come le lanterne magiche, che utilizzavano le leggi dell’ottica per proiettare immagini, e gli ingegnosi giocattoli animati; nel 1701 in Inghilterra fu venduto un bambolotto che poteva girare gli occhi ed emettere vagiti.

 

il gioco nella storiaTra l’800 e il ‘900 il pensiero di Dewey, della Montessori e di Piaget segneranno l’affermazione definitiva dell’attività ludica come componente fondamentale dello sviluppo del bambino.

Nella società ottocentesca il giocattolo diventò sempre più importante, soprattutto in Francia, Inghilterra e Germania nacquero fabbriche per la produzione di giocattoli in serie, divisi a seconda dei ceti, per età e sesso.

Particolare successo riscossero i giocattoli di latta, perché oltre alla precisione nella fattura e nella ricerca di eleganza nelle forme, riproducevano le grandi invenzioni meccaniche. Vennero infatti realizzati trenini, automobili, navi; vennero anche creati clowns e animali dotati di movimenti automatici molto semplici.

L’industria del giocattolo incise in modo preponderante sull’economia dei paesi produttori, ma l’Italia iniziò tardi la sua produzione; per i giocattoli in legno la prima industria sembra essere nata ad Asiago nel 1885, mentre la prima industria di giocattoli e di bambole è stata la Furga di Canneto sull’Oglio (Mantova) nel 1872.

L’Industria Nazionale Giocattoli Automatici di Padova, nata nel 1919, ha prodotto giocattoli automatici come il trenino a molla, gli aeroplanini, carri armati con scintille focaie e persino pupazzi animati come Pinocchio fino al 1972.

Per quanto riguarda i trenini elettrici, uno dei marchi italiani più celebri è la Lima (Lavorazione Italiana Metalli e Affini) fondata a Vicenza nel 1946 e specializzata per la riparazione e realizzazione delle parti in alluminio delle carrozze ferroviarie danneggiate durante la guerra e riconvertita successivamente per la produzione di giocattoli di metallo.

Il gioco ai giorni nostri è sempre un bisogno di tutti, ma con lo sviluppo della tecnologia ha assunto altre caratteristiche.